Quantificare una vita è senz’altro uno degli aspetti più sgradevoli di questo mestiere; saperlo fare correttamente, però, è un assoluto dovere per chi opera in questo settore.
Le Sezioni Unite del novembre 2008 (cd. Sentenze gemelle), non hanno modificato il previgente sistema risarcitorio del danno da morte, seppur riducendo formalmente a due le voci di danno risarcibili: danno non patrimoniale iure hereditatis e danno non patrimoniale iure proprio.
Una valutazione onnicomprensiva che soddisfi l’erede di tutti i pregiudizi connessi alla perdita del prossimo congiunto appare il punto di arrivo al quale ha inteso approdare la giurisprudenza più recente.
Tuttavia, la predetta riduzione delle voci di danno non deve essere intesa quale diminuzione degli importi dovuti a titolo di risarcimento; difatti, possiamo affermare con fiducia che esistono ancora rindondanti sottovoci di danno (biologico, morale soggettivo, esistenziale, danno da perdita del rapporto parentale..), refluite nell’unico contenitore del cd. danno non patrimoniale.